Solo un vero cuor di ciccia sa cosa significa doversi preparare psicologicamente ad entrare in un negozio in cerca di un abito da cerimonia.
Soprattutto se la cerimonia è un matrimonio.
Soprattutto se il matrimonio è il vostro!
Era un sabato buio e tempestoso. In realtà c’era sole e faceva così caldo che mi sudavano le ciccette ma l’effetto dramma esistenziale mi faceva sentire in modalità brughiera.
Ero accompagnata da mia madre che erano già mesi che ripeteva il mantra “sei troppo grassa, devi dimagrire, non ti starà ma bene nulla, dovrai accontentarti e blablablablablabla”.
A volte penso che se avessi un verrucone gigante proprio sulla punta del naso, mia madre probabilmente non se ne accorgerebbe. Ma la panza, quella no, proprio non riesce a passarci su. E’ il suo cruccio vitale, oltre che il mio visto che, oltre a sorbirmi la panza, devo sorbirmi anche lei.
Entrata nell’atelier, la sua prima domanda alla commessa è stata: “Ci sono problemi visto che lei è un po’ così…”
Così come, mamma? Cicciottina? Grassottella? in carne? O vogliamo dire: con le ossa grandi???
Perdonatela, non è cattiva, è che la disegnano così. Fatto sta che scelse un diplomatico “grossa”.
La commessa non espresse alcun problema e lei si tranquillizzò un pochino.
Nello spogliarmi per la prova del vestito, il suo sguardo di disapprovazione cercava di coprirmi ogni rotolone. Nei giorni addietro non aveva fatto altro che dirmi: “comprati una guaina, un body, uno scafandro contenitivo” insomma, qualsiasi cosa potesse appiattirmi. Io, beffarda, mi sono presentata con un paio di slip di cotone sbrindellati e reggiseno. Diciamocelo onestamente: a che servono le bardature contenitive??? Forse possono appiattire qualcosa o garantire un effetto placebo psicologico ma se porti una 56 non diventerai mai una 42! E poi vogliamo mettere l’effetto trasbordanza appena cerchiamo di toglierci lo scafandro??? I rotoli vengono fuori sbrodolosi all’improvviso…lo stesso effetto di un morso ad un cornetto farcito di crema!
Fatto sta che, nonostante i suoi timori, non solo sono riuscita a trovare l’abito che mi piace ma è stato anche solo il secondo provato! Non starò qui a sottolineare di quando sono rimasta incastrata nell’abito che non riuscivo più a sfilare perché non andava più né sotto né sopra. A mia difesa posso dire che la colpa non era delle trippe, ma delle tettone spaziali che mi ritrovo. Non dimenticherò mai l'urlo della sarta: "Oddio, mi si è incastrata la sposa!"
La cosa più bella è stata quando, insaccata nell’abito, con il velo in testa, sono salita sulla passerella.
A scanso di scaramanzie, era presente il mio magro ed alto futuro marito che, alla vista di quest’enorme meringa gigante di tulle e pizzo, ha esclamato:
“Sei bellissima!”
Eh, l’amore rende ciechi! Per fortuna!