domenica 8 dicembre 2013

(dis)educazione e gravi problemi di vista

Il pirla del giorno: “… e da gennaio, mi raccomando, dieta assoluta! Lo dico per tutti e due, eh! Non solo a te! Quest’anno ci siamo allargati troppo!”
A prescindere che…
  • dovresti farti una padellata di cavolacci tuoi, con tanto olio di ricino mi raccomando
  • sei un cafone patentato ma con la patente scaduta
  • parla per te, che a me ci penso io, non mi pare d'averti mai chiesto di portarmi in braccio
Io, me medesima, la sottoscritta, nel 2013 ha perso 18 chili!!!!
Non puoi vedermi ingrassata!!!!! Non puoi non essertene accorto!!!!

La mia risposta: “Hai ragione, da gennaio tutti dal dietologo… ma anche dall'oculista
che anche la vista è importante”
Istinti omicidi attivati.

giovedì 21 novembre 2013

Ehi, tu, dici a me???



Accadeva qualche lunedì fa.
Durante la notte aveva piovuto copiosamente e la mattina, per non essere da meno, si era aperta nuvolosa e caratterizzata da un vento forte e freddo.
Io, pentita degli stravizi del weekend, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, avevo avuto la geniale idea di riprendere il moto forzato con una lunga camminata, 2 km all’andata e 2 al ritorno, su una strada un po’ isolata.
Il vento mi scombinava i capelli mentre camminavo di buona lena, abbassandomi di tanto in tanto la maglia che, com’è noto ai portatori sani di panza, ha l’antipatica abitudine di sollevarsi scoprendo i lardominali.
All’improvviso…
…passa un’auto. Mi sorpassa, rallenta e poi riparte.
Fa il giro dell’isolato e me la trovo di nuovo di fronte.
Mi sorpassa, rallenta e poi riparte.
Io continuavo a camminare velocemente coi capelli svolazzanti stile medusa.
Occhi bassi per cercare di non scivolare su qualche foglia bagnata, la maglietta che tirava sulle tette che riabbassavo di tanto in tanto per ricoprire la pancia manco fosse un mantello dell’invisibilità.
Ritorna l’auto. Rallenta. Mi da un colpo di clacson, poi riparte.
In un primo momento mi è sorto il dubbio che mi avesse scambiato per qualcun’altra, poi ho cominciato a guardarmi bene: avevo forse la zip aperta?
No, niente.
Mi sembravo normale: portavo una maglia che, a parte sollevarsi sulla pancia, copriva il copribile. Indossavo dei jeans scuri e delle scarpe da ginnastica, cosa c’era che non andava?
Una vocina dentro di me cominciò a suggerirmi: “sei grassa…sicuramente c’entra il grasso”
“E quindi? Sto camminando sul marciapiede, mica gli sto occupando la strada!”
“Sei grassa e questo basta…il grasso c’entra sempre!”
“Vattene via, ci manchi solo tu a rompere le balle!”

Se non si fosse capito, non vado molto d’accordo con una delle mie numerose personalità.

L’auto ritorna, rallenta.
Stavolta mi fermo anche io.
L’uomo alla guida mi guarda.
Io lo guardo.
Apre il finestrino.
Si affaccia.
“Andiamo a prenderci un caffè?”
“…”
“Andiamo nella strada qui dietro, non c’è nessuno”
“…”
“Hai belle tette, la vuoi una ricarica?”

Indovinate la mia reazione:
  1. gli indico in maniera stizzita il paese a cui sarebbe più opportuno dirigersi, alterandomi alquanto
  2. faccio la ritrosa e proseguo dritto, compiacendomi però di aver ringalluzzito qualcuno
  3. lo fisso come un’ebete e rispondo un educato “no grazie” pensando dentro di me “ma non lo vedi che sono grassa???”
Per i vincitori c’è in palio un bel niente!

 

venerdì 8 novembre 2013

Qualsiasi cosa abbiate, se va in loop, diventa un problema.



L’ossessione per il cibo è tornata.
Come cantava Venditti: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
E infatti…
Da gennaio 2013 ho perso 18 kg e, fino a qualche mese fa, mi sentivo libera (o quasi) dal richiamo del cibo a tutte le ore– in tutti i modi - in tutti i luoghi -in tutti i laghi.
Ad Agosto ho iniziato il mantenimento del peso. Ho ancora un numero imprecisato (Avogadro mi capirà) di chili da smaltire ma, a differenza di quanto fatto in passato, invece di puntare ad un risultato irraggiungibile per la mia volontà di pastafrolla, ho deciso di fare un percorso a tappe in modo da stabilizzare il peso a gradi invece che, come già successo, perdere 30 kg e recuperarli in un soffio per un delirio di onnipotenza che non mi rendeva immune dalle calorie che ingurgitavo per la felicità (questa è l’intelligenza, signori).
Da quando ho iniziato il mantenimento, il peso si è tenuto più o meno stabile. E di questo sono più che contenta. Se riuscissi a superare indenne il Natale, mi sentirei miracolata nell’attesa di ricominciare la dieta. A Gennaio ovviamente, come il migliore dei cliché!
Quel che mi turba però è come l’ossessione del cibo sia tornata a bussare alla mia porta.
Mi tappo le orecchie (e la bocca), faccio finta di non vederla utilizzando spesse fette di prosciutto sugli occhi ma lei sta lì: decisa e ineluttabile come una tassa sulla proprietà.
Tutto è cominciato quando, dopo mesi in cui effettivamente non ne sentivo il bisogno, ho cominciato a concedermi un pasto libero. Giusto per sentire il gusto della normalità.
Questo pasto libero è diventato un tarlo.
Un picchio insistente come un operatore di call center che rompe meticolosamente la mia corteccia interiore.
Mentre prima, sapendo di non dover sgarrare riuscivo a non pensarci, adesso tutte le voglie si concentrano in quel pasto infido, manco fosse l’ultima cena. Quindi mi trovo a far passare i giorni pensando a quello che vorrei mangiare nel mio ultimo pasto da carcerato nel braccio della morte e, quindi, tutti i giorni la mia mente pensa al cibo: a quello che vorrei, a quello che già so che mi piace, a quello che non ho ancora provato, a quello che vorrei sperimentare io in cucina oppure vorrei ordinare al ristorante.
Cibo cibo cibo cibo.
Riuscirà la nostra eroina a spuntarla con la normalità?

martedì 15 ottobre 2013

L'Oltre e l'Altro



Ai piedi porto il n.40. Oscillo di un numero in più o meno a seconda del grado di cicciosità del momento.
I miei piedi sono due caciotte. Abituata a scarpe comode e larghe, ogni minimo tentativo di ingentilirmi con l’uso di scarpe da donna con la suola stretta e un po’ di tacco, è una sofferenza.
Le caviglie sono grosse.
Da bambina, qualcuno mi diceva che le mie caviglie ricordavano quelle dei cavalli francesi. Da grande non ho voluto smentire la cosa.
I miei polpacci sono un’enorme pagnotta di ciccia.
Le ginocchia sono così grandi da formare un unico tronco con tutto il resto della gamba.
I fianchi sono ampi e accoglienti. La pancia morbidissima e pendula è un ottimo antistress per chi volesse provare a massaggiarla.
Il pube, anch’esso ciccione, è un monte morbido e carnoso.
Le tette sono enormi. Troppo grandi anche se fossi stata magra.
Le braccia, per non smentirmi, sono grasse. Mio cugino, da bambina, mi chiamava Hulk Hogan per sottolineare lo spessore non indifferente del braccio, pur non essendo muscoloso.
Le dita sono mutevoli e la fede che porto al dito me lo ricorda: il giorno del matrimonio, complice l’afa, le dita erano salsicciotti da grigliare a cui la fede andava stretta; oggi che è fresco e le dita sono di dimensioni normali, la fede scivola pericolosamente via.
Il viso è tondo.
Complice qualche chilo perso, ho perso due dei sottomenti che avevo. Ora ne resta uno solo.
Sui lati del volto si nota un accenno di curvatura sotto gli occhi: se fossi magra avrei gli zigomi ben definiti.
Gli occhi spariscono un po’ dietro le occhiaie onnipresenti ma sarebbero pronti a saltar fuori se riuscissi a perdere per strada un altro po’ di peso.
I capelli sono liscissimi, castani e molto sottili.
Per un’ironia del destino, sono l’unica cosa sottile che ho.
Così come la pelle è l’unica cosa secca che c’è nel mio corpo.
Ho poca cura nel vestire e nel trucco. Combatto con risultati alterni gli effetti dell’irsutismo.
Eppure…
Eppure, nonostante il disprezzo di molti e, in primis, il disprezzo che io stessa ho provato per questo mio enorme corpo, ho imparato ad accettarmi.
E soprattutto, amore mio, tu hai saputo amarmi.
Grazie.

domenica 6 ottobre 2013

Successi dietologici!


Mister "Simpatico come una colica"


“E tu? quando ti metti a dieta?”
Respiro profondamente e comincio a contare… 
uno… due…tre…quattro…dieci…cento…mille…
“Anche se non sembra, sono già a dieta!”
Sono anni che non ci vediamo, non sappiamo più nulla l’uno dell’altro e tu non trovi niente di meglio che esordire così?
E poi mi dicono che sono becera… Io non sono acida, sono gli altri che mi abbassano il pH!

lunedì 16 settembre 2013

Le parole che non ti ho detto...


Quante volte ho avuto sulle labbra una risposta di questo tipo...
Nulla da aggiungere se non tanti complimenti agli autori della vignetta: Sketch & Breakfast!

martedì 10 settembre 2013

Correva l'anno...



Questi ultimi giorni sono stati emotivamente complessi e instabili. Ciò mi ha condotto nel turbinio della rimembranza dolorosa ma, sorpresa!, mi ha tenuto lontano dalla porta del frigo.
Uno dei primi ricordi più intensi della mia cicciosità si svolge attorno agli anni ’92 – ’93. Stavo per fare la Cresima e ci credevo veramente. Quando il prete mi disse che sarei divenuta soldato di Cristo, per giorni mi sognai in tuta mimetica pronta a difendere le porte della chiesetta di campagna in cui facevo catechismo. A quei tempi mi buttavo ciecamente nelle cose in cui credevo e amavo adornarle con trovate strambe e a dir poco fantasiose…ma di questo vi parlerò un’altra volta che è meglio.
Mentre nel giorno della comunione era abitudine che tutte le bambine vestissero con un abito bianco, il giorno della cresima era libero e ognuno poteva dar sfogo alla propria fantasia e personalità. Con le altre ragazze parlavamo spesso di come ci saremmo vestite per questo giorno così importante, un’emozione e una preparazione che manco una modella prima di una sfilata! Tutte avevano deciso per una gonna, chi per un colore, chi per altro, tutte avevano già nell’armadio il vestito per l’occasione!
Mancavo solo io! Rompevo le ovaie di mia madre chiedendo quando saremmo andate a comprare il mio vestito che, fantasiosamente, volevo con la gonna, pieno di ammennicoli, coloratissimo, fighissimo, sfogliavo continuamente il catalogo dell’allora celeberrimo Postalmarket, scegliendo abiti che, col sennò di poi, mai avrei potuto indossare ma che, nella mia mente, avevano il potere di rendermi uguale uguale alla modella che li indossava. Non capivo, nella mia ingenuità da frolloccona, le titubanze di mia madre…
Infine venne il giorno in cui l’acquisto dell’abito non poté più essere prorogato. Andammo nella boutique più figa del paese e io cominciai a guardarmi attorno piena di illusioni mentre mia madre confabulava con la commessa. Quest’ultima, non lo dimenticherò mai, aveva una faccia becera e scocciata tipica di tutte le commesse che sanno già di stare perdendo tempo.
Con molta riluttanza cominciò a tirar fuori dei completi che mia nonna in confronto veste all’ultima moda. Io non volevo nemmeno provarli, era la mia Cresima, mica la festa della Befana! Mia madre cominciò a spazientirsi e mi tirò addosso quello sguardo che faceva più male di quando mi lanciava le ciabatte in giro per casa! Riluttante, accettai di provarli.
Nessuno, e ripeto nessuno, mi entrò. “Meno male” pensai ma compresi lo sconforto di mia madre: in quel negozio non c’era niente per me, probabilmente anche le sciarpe mi sarebbero andate strette.
Il giorno dopo tentai al mercato. Lo girammo in lungo e in largo. In una bancarella trovammo un completo da signora, nero come la pece “perché sfina”, niente gonna ma solo degli svolazzantissimi pantaloni a cui dovettero fare mezzo metro di orlo in quanto destinato a donna adulta di dubbio gusto sulla moda e non ad una disperata preadolescente eccessivamente esuberante dal punto di vista fisico. Sopra riuscii a trovare una camicia. Con le spalline tipo giocatore di rugby, non proprio un indumento per la mia età, diciamolo.
…e ora non stupitevi se nella foto di gruppo della Cresima, in un turbinio di gonne coloratissime svolazzanti e sorrisi aperti, potere trovare un’immusonita ragazzina vestita da signora che guarda becera l’obiettivo…Ogni cosa ha il suo perché!

martedì 27 agosto 2013

Dov'ero quando non c'ero



Gli ultimi giorni di luglio e la prima settimana di agosto sono stati confusi e tempestosi. Sul lavoro, tra riffe e raffe, pare che il licenziamento di fine luglio sia stato prorogato a dicembre. Dico “pare” perché il capo mi ha detto una roba tipo: “vogliamo provare a vedere se ci arriviamo a dicembre?”
Insomma, la fiera della precarietà! Non debba mai dirsi che ci si annoi.
In passato un periodo instabile come questo mi avrebbe condotto ad una sola strada: quella per il frigo. Complice i risultati ottenuti e forse qualche pizzico di sale in zucca che, si spera, l’esperienza mi ha dato, sono riuscita a tenere fermi i buoni propositi e a non gozzovigliare in giro.
Partendo per le ferie d’agosto, ho preparato una valigia che manco Totò e Peppino a Milano! Non so se qualcuno ricorda la scena in cui aprendo le valigie tirano fuori caciotte, spaghetti e galline!
Io ho fatto una cosa simile: ho girato con le borse termiche piene di prodotti ipocalorici e proteici ben intenzionata a non cedere alle lusinghe del cibo vacanziero!
Quando sono andata a trovare i miei, mia madre è quasi svenuta alla vista degli shirataki, così bianchi e mollicci da ricordare una tenia intestinale (parole di mia madre). Non ho avuto il coraggio di mangiarli di fronte a mio padre…comunque, in casa, tutti si sono fatti un po’ l’idea che, oltre al peso, sto perdendo anche il senno. Perfetto. Grassa e rincoglionita, cosa chiedere di più?
Delle 3 settimane di ferie, ho passato 18 giorni in rigorosa ascesi alimentare.
Mi sentivo immortale.
Poi è venuto il compleanno della mia figlioccia. Ho assaggiato un pezzo di torta e si è aperta la voragine. Il pozzo nero delle voglie mangerecce si è aperto e ha fagocitato l’universo attorno a lui. Ho passato gli ultimi 3 giorni in voluttuose sfide gastronomiche…
Domenica sera sono rientrata alla base.
Lunedì mattina è ricominciata la lotta.
Obesità, a noi due!

martedì 23 luglio 2013

L'Amore all'improvviso


Mi guardava con tenerezza.
L’occhio lucido, la palpebra un po’ abbassata come solo le vamp sanno fare.
Il corpo riluceva sotto i watt della lampada, merito dell’olio emolliente con cui si faceva massaggiare prima di ogni ingresso trionfale.
Il colore era ambrato e solleticava l’attenzione e l’appetito.
Profumava di buono, di casa, come solo gli aghi di rosmarino e la salvia, nella loro semplicità, sanno esprimere.

Porchetta I love you!

Immagine non adatta ad un pubblico vegetariano

venerdì 19 luglio 2013

Le dimensioni non contano



“…perché, vedi, dovrei togliere un po’ di ciccia qui e qui”
Disse indicando degli inesistenti cuscinetti adiposi
“…perché, guarda, se strizzo, la pelle fa le grinze. Non dovrebbe farla se fossi tonica, no? E poi guarda le tette, sembro una bufala!”
Disse schiacciandosi le poppe, una terza misura, l’una contro l’altra.

Che parlasse con me che sono palesemente obesa e porto una roba tipo una 7^ misura, mi sembra superfluo da aggiungere…

martedì 16 luglio 2013

Se sei bello ti lanciano le pietre. Se sei brutto, pure.

Evvvvvvvai!!!! Dopo 17kg persi qualcuno si è accorto che sto dimagrendo!!!!
Ora vi racconto:
-         location: campagna
-         cast: io nel ruolo di me stessa
             mia zia nel ruolo della sorella di mia madre

Mia zia: “Per caso sei dimagrita un po’?
Io, finta come una moneta da 3 euri: “Un pochino ma non so se si nota…”
Lei: “Un po’ sì… ma ora fermati però”
Io: “Perché?”
Lei: “Perché stai bene così!”

PERCHÉ STAI BENE COSÌ!!!!!
PERCHÉ STAI BENE COSÌ!!!!!
PERCHÉ STAI BENE COSÌ!!!!!
(effetto eco)

Sto bene così?
Peso 106.5 kg per 1,63m.

Se intendi dire che sto bene per poter sembrare una sfera, sì, hai ragione. Sto bene così!

Morale del giorno: se ingrassi non devi ingrassare, se dimagrisci non devi dimagrire, se resti fermo non va bene che sei fermo. Visto che sbagli in ogni caso, decidi di fare come ti pare :-)


martedì 2 luglio 2013

Traumi infantili

Nella mia infanzia da cicciona avevo un incubo ricorrente: le diete e i consigli dietologici.
Attorno a me era un fiorire di esperti pronti a dare consigli, i più strampalati possibili, al fine di privare il mio corpo di una morbidosità che, incurante di certe pirle di saggezza, mi avrebbe accompagnato per i decenni a venire.
Ognuno aveva una sua teoria, un suo rimedio.
E mia madre me li ha fatti provare tutti.
Tutti.
Un vero incubo.
Incubo che persiste anche oggi ma con caratteristiche decisamente ben diverse.
Quando ero bambina per me era un incubo – lo so, l’ho già detto, ma era per far capire il livello di incubosità – repetita iuvant. Era come se avessi rubato e tutti mi ricordassero ogni volta il mio reato. Appena sentivo che il discorso cominciava a virare su dieta, alimentazione o, peggio, attività fisica, cominciavo a sentirmi male e pregavo, pregavo, pregavo che accadesse qualcosa che distogliesse gli astanti da quegli infausti argomenti di conversazione.
Capitemi: ero una bambina brufolosa, con la forfora, gli occhiali, cicciona e timidissima. Insomma, ero riuscita a non farmi mancare niente. E, chissà perché, vivevo uno stato depressivo della portata di un Leopardi de noantri.
In quel periodo andavano di moda le trasmissioni per rimettersi in forma. Quando ero a casa e la tv era ancora senza telecomando, ero solita incastrare uno stuzzicadenti spezzato nel tasto di cambio canale al fine di eliminare dalla mia vista il famigerato “Più sani, più belli” della Lambertucci (si legga con la stessa voce con cui Fantozzi parlerebbe della corazzata Potemkin).
Quanto ho odiato quella donna e quel programma… Era il materializzarsi del mio incubo a scala nazionale! Io l’avevo ribattezzata segretamente Rosanna La Bertuccia e boicottavo continuamente il suo programma. Ancora oggi, quando mi capita per caso sotto gli occhi, mi si accapponisce la pelle al ricordo del trauma subito.
Mi scuso pubblicamente con lei, so che non è colpa sua se ho subito i suoi insegnamenti attraverso la voce di mia madre e i suoi continui:
“Hai sentito che ha detto?”
“Hai capito che devi fare?”
“Devi bere il the verde!”
“L’ananas scioglie i grassi!”
E su quest’ultima pillola di salute avrei di che ridire.
Ho mangiato tanta di quell’ananas in vita mia, nella speranza che mi liquefacesse, che sono diventata socia dell’Uomo del Monte…

… per poi scoprire che, a me, il fruttosio fa solo ingrassare!

venerdì 7 giugno 2013

Quando il gioco si fa duro...

“…e dai, assaggiane un pezzettino!”
“NO”
“…e dai, cosa vuoi che ti faccia una cucchiaiata!”
“NO”
“…e dai, ma proprio oggi dovevi stare a dieta?”
“NO …cioè, Sì! ma un padellata di cavoletti tuoi non te la fai mai???”


Quando decidi di dare una svolta alla tua vita, il MALE assume spesso le sembianze di un amico, di un conoscente o di un parente che sia, incapace di impegnare i propri neuroni in attività che riguardino la sola sua vita privata, dedicandosi spesso a rompere le uova nel paniere della malcapitata di turno.
Appena decidi di metterti a dieta, come già discusso in precedenza, diventi una sorta di critico culinario a cui tutti si sentono in dovere di far provare le proprie leccornie. Se sei abbastanza forte e motivato da dire di no, immancabilmente, fastidiosamente, la risposta che ti arriva è: “…solo un pezzettino, che ti fa???”
Qui scatta la viulenza.
Mentale ovviamente.
Anche se qualcuno qualche mozzico sul naso se lo meriterebbe proprio.
Io non voglio il tuo cibo. Quale concetto di “NO” non ti è chiaro?
Io sono composta di “assagginii”. Il mio grasso è una stratificazione litoide di degustazioni culinarie. Ogni lardello che mi compone è mattoncino Lego costituito da assaggini a dritta e manca, cucchiaiate, pezzettini…
E’ qui che l’obesità palesa il suo status di malattia.
Per una “persona normale”, senza patologie o fisime mentali a sfondo mangereccio, un assaggino sarebbe una cucchiaiata. Per me è la rottura di un argine mentale, una diga che è difficile ricostruire.
E così l’assaggino diventano due, tre, dieci, cento, mille.
E’ come mettere un ex alcoolista a fare il sommelier.
E poi subentra la sindrome del “tanto ormai”. Ho sgarrato? Sono ingrassata di nuovo? Ho mangiato troppo? Continuo a farlo, tanto ormai… E c’è ben poco di razionale in tutto ciò.
Se in una “persona normale” è il cervello che invia impulsi alla mano affinché prenda o lasci il cibo, nel mio caso lo stomaco sabota i neuroni, li spegne e muove la mano come… avete presente quelle macchinette piene di peluche in cui, con una pinza, cerchi di afferrare tutto l’afferrabile?
Ecco, avete capito.
 ‘ndo cojo, cojo. Il gergo romano, non sbaglia mani.
E un semplice, innocuo, imprevisto extra diventa un’orgia di cibo, un circolo vizioso che diventa sempre più difficile da rompere.
Riuscireste a far capire tutto ciò alla mano inconsapevolmente tentatrice che ti porge il cibo?
No. Io almeno non ci sono mai riuscita.
Quindi mi limito a rispondere con un tono perentorio, mostrando i denti e minacciando un’incazzatura imminente.

Che poi sarebbe tutto più semplice: 



domenica 26 maggio 2013

Incompresa


Cosa c’è di peggio - in ambito dietologico, s'intende - di quando nessuno si accorge che avete perso 14 kg?

Con tanta sofferenza, rinunce e sacrifici, nonostante nessuno riconosca il vostro successo, andate avanti.
Sebbene, con un certo sospetto, abbiate anche pensato che la pesalardelli, comunemente chiamata bilancia, vi mentisse spudoratamente per prendervi in giro, vi sentite confortati dal fatto che le camicie non stringono, che i jeans vanno lenti.
E anche quando vostra madre vi dice: “Si saranno dilatati i tessuti…”
vi fate forza sulla cinta che riuscite a chiudere sempre di più, un buco dietro l'altro.
E lei non mente, no.

Eppure esiste qualcosa di peggio rispetto a tutto ciò.
Non lo sapete?

Ve lo dico io.
C’è di peggio che...
….vi chiedono se siete incinte!

mercoledì 1 maggio 2013

Modalità casalingua

Cerchi una centrifuga/tagliaverdure e trovi questo:

Dildo Maker

da oggi mangiare la verdura avrà un gusto diverso!

E pensare che dovevo ancora capacitarmi del tagliaverdure a forma di scroto!


martedì 9 aprile 2013

Falsa magra o vera grassa?


“Toh, guarda qua, so’ diventato un figurino e non mi dici niente! Ho perso 3 kg!”
“Ma certo, sei molto dimagrito!  
BUGIARDA BUGIARDA BUGIARDA
Hai iniziato la palestra come dicevi?" 
 BRAVA, SVIA IL DISCORSO
“Certo! Ho smesso pure di mangiare pasta a pranzo e cena, la mangio solo una volta al giorno, perché non ci provi?”
“Veramente io la pasta non la mangio mai, nemmeno il pane”
“Seee, vabbè, dai, provaci!”  
SAPEVO CHE NON MI AVREBBE CREDUTO, MANCO L’ENDOCRINOLOGO MI CREDEVA
“Giuro! Io già non ne mangiavo tanta prima, comunque dal 2 gennaio non ho più toccato né pasta, né pane, né dolci. Non ho sgarrato nemmeno una volta, manco a Pasqua! Non mi trovi più sgonfia?” 
HO PERSO QUASI 12 CHILI!!!! AIUTO!!!!
“Beh, dai un po’ più sgonfia sì. Però davvero, prova a mangiare la pasta solo una volta al giorno! Vedrai che mi ringrazierai” 
FOTTITI!!!!!!!!

Perdere 12 kg senza che nessuno se ne sia accorto. O mi prende in giro la bilancia o sono così immensa che 12kg sono una goccia nell’oceano.
Santa Polenta, aiutami tu!

domenica 7 aprile 2013

Scelte coraggiose


“Si sicura di volerlo fare?”
“Sì, prima o poi dovrò liberarmi da questo timore…”
“E se…se non andasse bene?”
“Credo di potermi fare abbastanza male. Pensi che non potrà andare?”
“Io credo che ce la puoi fare. .. ho un po’ di timore, non sappiamo quanto può reggere”
“Basta. Io vado. E che dio me la mandi buona”.
Aprì con decisione l’apparecchiatura, fece il primo passo. Poi un secondo. Teneva.

Ok, la scaletta mi regge. Eddaje!


lunedì 25 marzo 2013

Pubblicità! 1

Ciao! Sono Tuccy Credi e ho perso 20kg con le erbe dell'orso Yoghy! 
Avevo letto su un giornale la notizia sui prodigi di queste erbe ma non riuscivo a crederci, poi ho parlato con mia cugina e anche lei ha perso 30 kg in una settimana mangiando tutto quello che voleva!
Ho fatto l'ordine e il pacco mi è arrivato un minuto dopo! Ho assunto la prima dose di erbe e mi sono sentita già subito snella! A fine giornata avevo perso già 3 Kg! E avevo mangiato anche un'intera torta!

Non mi credi? provaci anche tu! Con 199,99€ potrai avere un etto di erbette sufficiente a perdere i primi 30Kg!

Sono miracolose!!!
Guarda la foto, sono io!
In un mese mi sono asciugata e tonificata! La pelle non è rimasta flaccida anzi, grazie alle erbe mi sono venuti fuori anche degli addominali che non pensavo di avere! 
Come è successo? 
Semplice: il grasso addominale si è alleggerito ed è salito fin sulle tette! Ho perso due taglie sul punto vita e ne ho guadagnate due sul seno!
Queste erbe sono miracolose, mi hanno cambiato anche il colore delle mutande!
Dai, provaci anche tu!
E' vero!
Credici!!!

domenica 24 marzo 2013

La donna che borbottava ai commessi


Sabato ho pensato che sarebbe stata una buona idea andare a fare shopping.
Beh, shopping è un termine forse eccessivo per definire le mie compere di vestiario.
Di solito corro velocemente nei negozi in cui sono certa che ci sia qualcosa di indossabile dalle donne che amano ancora mangiare, provo una decina di capi e, solitamente, esco dal negozio con uno o nessun capo.
Diciamo che, quando il buon dio distribuiva alle donne femminilità e frivolezza, io ero al bagno e mi sono dovuta accontentare di qualche pregio/difetto tipicamente maschile.
Sabato, come dicevo, ho pensato che i pantaloni lisi e le scarpe da ginnastica usurate di cui abuso giornalmente avevano diritto ad un meritato riposo. Pertanto sarebbe stato opportuno cercare qualche capo sostitutivo. Che è, nel mio caso, un po’ come cercare di vincere a tombola.
Sono andata al centro commerciale con quel sant’uomo di mio marito e mi sono diretta negli unici due negozi in cui potevo trovare qualcosa in cui fare alloggiare i miei quarti di lombo.
Entro nel primo, vado al reparto chiattone e trovo la tristezza fatta persona: camicione giganti scure, con tonalità variabili dal nero al nerissimo; maglie sformate in grado di insaccottare anche una modella filiforme; pantaloni mediocri adatti a corpi alieni! Santa pazienza! Io sono già obesa, posso mai mettermi dei sacconi informi addosso? Devo per forza indossare abiti dall'effetto “son tutto un tronco”? Non sarebbe possibile qualcosa che segni il punto vita perché, seppur ampio come una circonvallazione, anche io ho un punto vita!
E poi vogliamo parlare dei pantaloni? Quelli del marchio K. sono fatti proprio a membro di segugio: stretti sulle gambe e larghissimi sul sedere. Quindi per farci passare le gambe dentro sei costretta a navigare in un tendone di jeans che contribuisce ad ingrossare la zona deretano, già di per sé sufficientemente ampia!
Mio marito dice che son solita fare le osservazioni che qui vi riporto, emettendo suoni gutturali mentre scelgo i capi sugli stand. Dice che vado in giro per il negozio borbottando come una caffettiera. Non so se ciò sia vero. Nel caso lo fosse, si spiegherebbe il perché ultimamente i commessi si tengono tutti a debita distanza.
Uscita da K., entro nel negozio BP. Mio dio, che orrore! Ovunque colori sgargianti tipo verde vomito, giallo fosforescente, arancione semaforo, viola becchino, azzurro ciano…quasi cianotico! Santa pazienza, sono obesa! Sono visibile anche da lontano, non ho bisogno di abiti catarifrangenti!!!!
Se rinasco, voglio fare la stilista per le taglie over 50!

E le scarpe le ho lasciate perdere. Ho avuto pietà di mio marito. Magari ci riprovo la prossima volta!

lunedì 4 marzo 2013

Per essere perfetta mi mancava solo un difetto!

Quante volte ce l'hanno detto? 
Quando sei a dieta, non ti basare solo sui numeretti della bilancia! verifica le tue misure! 
Perchè la bilancia, si sa, è un po' bastarda e si diletta nel paventare numeri a casaccio frutto di ritenzione idrica, sfasamenti, umidità dell'aria, polvere, e chissà che altro! Inutile farsi prendere dal magone: se quella peripatetica di una pesa-lardelli non ci rimanda indietro un numero che possa compensare i sacrifici fatti nell'eterna lotta al grasso superfluo, noi ci rivolgiamo al signor Metro Da Sarta, tanto freddo quanto giusto nel fornir verdetti.

Prima di procedere all'operazione di misurazione occorre munirsi di un metro da sarta che, seppur chiamandosi metro, in realtà fornisce misure per il doppio del suo nome. Già si evince l'efficienza del soggetto.

Si passa poi all'identificazione delle parti da misurare: tette, culo, punto vita, girobraccio e girocoscia, tanto per gradire.
Le misure sono strabilianti:
tette: 137
vita: 118
culo: 137
Sono una clessidra perfetta! 
Un 90-60-90 non me lo toglierebbe nessuno se non si badasse a quella quarantina di centimetri in esubero che gravitano su ogni porzione di me! 
Sono potenzialmente perfetta!

La perfezione non è essere perfetti, ma tendere continuamente ad essa.Johann Gottlieb Fichte

domenica 24 febbraio 2013

(non) aprite quella porta!


Riccomi qui.
Chiedo scusa a chi mi ha cercato qui e su facebook ma negli ultimi giorni un tifone ha investito ogni comparto della mia vita.
Da mesi l’impresa per cui lavoro è in crisi. Da qualche giorno il capo ha deciso di chiudere.
Non starò qui a sottolineare in che condizione ho affrontato questi giorni, combattuta tra il mio malessere personale dovuto alla perdita del lavoro imminente e il malessere del mio titolare per il fallimento dell’impresa paterna. Ci sono stati giorni in cui ha pianto e l’ho sostenuto, giorni in cui ce l’ha avuta con me perché preso dalla sindrome del “tutti mi rubano”, giorni in cui ha urlato, si è disperato, battuto la testa al muro e imprecato. Io sono rimasta silenziosa al suo fianco mentre un tumulto di emozioni mi rivoltavano lo stomaco.
 Oggi ci sono io. Un lavoro che tra qualche mese non sarà più. Un mutuo che sarà ancora per qualche decennio.
Nel mezzo di questa bagarre, una cosa mi ha sorpreso. Ho tenuto botta con i miei propositi. Sì, lo so, sembra sciocco, nel bel mezzo della catastrofe, soffermarsi sulla dieta. Ma non è così. Chi è obeso dentro sa che non è così. Non c’è nulla che riempie bene un vuoto come il cibo. Il cibo e le voragini interiori si completano a vicenda. Quante volte ho desiderato di riempirmi di cibo fino ad esplodere? Tante. Ma ho resistito. Non voglio che il male esteriore affondi il mio male interiore. Voglio salvare il buono che finora ho fatto per me. Me lo devo.
Per il lavoro, per il mutuo, per il futuro, cosa accadrà?
Non lo so. Non voglio fare come al mio solito buttandomi in previsioni negative degne di un Nostradamus de noantri. Proviamo a sfangare un giorno per volta.
Chiudiamo questa porta, si aprirà qualche portone.

giovedì 31 gennaio 2013

Social cicciabook

Lo so, ci avevo provato con Twitter.
Purtroppo è una piattaforma che non mi ha appassionato...o forse non l'ho capita abbastanza da appassionarmici, non saprei. Fatto sta che do retta ad una sostenitrice di questo cicciottosso blog e...
...approdo su facebook!
Aiutatemi a far crescere il profilo (non di peso, sia chiaro :-D)
http://www.facebook.com/cuore.diciccia.7

mercoledì 30 gennaio 2013

Delicatezze

Quando...

  • che occhi belli che hai, quando sorridi diventano due fessure...come quelli di Bud Spencer!




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Quando....

  •  ho visto quest'immagine e ho pensato subito a te e ai tuoi allenamenti!



Quando....

Ma se cambiassi marito????

venerdì 18 gennaio 2013

Incontri del 3° tipo


Il parco era silenzioso. Complice il freddo e la pioggia, sul viottolo tra gli alberi c’era solo lei. Passeggiava con passo spedito, combattuta tra la voglia di tornarsene al caldo dell’ufficio e l’intenzione di portare a termine il programma di dimagrimento che si era prefissata.
Nell’aria si sentiva solo il crepitare leggero delle foglie e le folate insistenti del vento.
In piena solitudine, accennava sottovoce motivetti musicali che la memoria le suggeriva.
Quando ad un tratto…
SVIUMMM
Un rumore improvviso, un movimento lesto alle spalle, la paura di essere aggredita da un grassofilo in un posto così solitario. Si immaginò in una puntata speciale di Quarto Grado, in un ingrandimento della sua immagine a far da sfondo allo studio, mentre Salvo Sottile parlava della sua vita morigerata.
Nell’attimo in cui i peli, tutti, le si drizzarono sul corpo, la mentre produceva pensieri da cronaca nera e il cuore saltellava nel petto, un po’ per la fatica e un po’ per la strizza, si vide superare da una gazzella in leggins che muoveva i suoi 40kg sculettanti in una corsa campestre.
Di fronte alla sorpresa, un solo pensiero le si produsse:
“Che paura!...ma va a morì ‘ngrassata!”

mercoledì 9 gennaio 2013

Mettersi in moto


Come ad ogni inizio dieta, fioccano inviti mangerecci da ogni angolo!
Gente che quasi non ti salutava, all’improvviso, si ricorda di te e ti invita alla sagra della polenta lardellata con le cotiche; parenti che decidono di fare pasti luculliani a cui tu DEVI necessariamente partecipare pena l’essere diseredati; colleghi  che si sentono gourmet e “questo lo devi proprio assaggiare, l’ho fatto io, è una torta burrolenta al triplo cioccolato con ripieno di lardo cacaoso”… Insomma, ci siamo capiti.
Ma io non demordo. Tronfia dei mie -2,5kg procedo nel mio percorso.
Vi dirò di più!
Io, regina della poltrona indiscussa, vincitrice dell’ambitissimo premio “bradipo dell’anno”, allergica a qualsiasi forma sportiva, ho iniziare a fare moto.
Moto è un termine generico che si usa spesso nell’ambito della cura all’obesità. Non è proprio ginnastica, non è proprio footing, non è proprio ballo, non è proprio nuoto… insomma, è quella cosa indefinita che i ciccioni pasticcioni come me tentano di fare. Un specie di movimento inconsulto che può essere un po’ di tutto e un po’ di niente.
“Fa un po’di moto”, chissà quante volte ve l’hanno detto!
E’ come dire, “ fa quello che riesci a fare, purché schiodi il culo dalla poltrona”.
E io l’ho schiodato. Mi dedico a mezz’ora di camminata al giorno. 
Se vedete qualcuno  in un parco isolato ansimare come un carlino, sono io. Salutatemi pure, grazie.
Però…
…c’è sempre un però.
Anche qui c’è chi mi boicotta.
Le scarpe.
Ve lo ricordate quando schiattai le scarpe a dondolo?
Ecco, ora ho sfondato i cuscinetti delle scarpe da ginnastica.
Camminando.
Non correndo, non saltando, non arrampicandomi su rocce aguzze. Semplicemente camminando.
Mi ritiro a meditare.

giovedì 3 gennaio 2013

Buon Duemilaecredici


Per la prima volta in vita mia tra:
  • pranzi/cene prima di natale per salutare amici e colleghi
  • pranzi/cene di natale per festeggiare
  • pranzi/cene tra natale e capodanno per salutare i parenti
  • pranzi/cene di capodanno perché sia mai che viene una carestia e ci trova impreparati

ho preso solo 2 chili che ho già riperso in un giorno di dieta.
Considerando che io sono affezionata alla teoria dei “7kg in 7 giorni” da leggersi nel senso dell’ingrasso, prendere solo 2 kg mi sa di evento eccezionale pari solo al passaggio della cometa di Halley.
Il fatto che abbia già perso questi chili è un evento di straordinaria portanza che ne potrebbero fare una puntata speciale di SuperQuark. 
Da sempre non ho mai smaltito i chili delle feste. 
Dirò di più, da sempre, risparmiosa, gli ho sempre accumulati su fianchi e culo nell'improbabile evenienza di restare senza cibo nei secoli a venire.
Come mi ero ripromessa, il 2 gennaio ho cominciato l’ennesima dieta. Ho perso il conto di quante e quali diete il mio corpo ha sopportato. Mi rendo conto di essere il cliente ideale per i mille guru che ogni anno, immancabilmente, se ne vengono fuori con una nuova dieta miracolosa. Con i miei soldi ho arricchito tanti di quei dottoroni, impostori, santoni, dietologi, endocrinologi, macellai e wannamarchi del caso, che avrei potuto costruirmi un impero!
Adesso però mi sono stufata. Faccio di testa mia. Dopo anni e anni di diete, ho acquisito una laurea ad honorem  in dietologia, potrei scrivere un manuale…e chissà che non lo faccia prima o poi!
Nel frattempo: il corpo è mio e lo strippo io.
Amen.

Me lo sento, il duemilaecredici, è l’anno della svolta!