L’ossessione per il cibo è tornata.
Come cantava Venditti: “Certi amori non finiscono, fanno dei
giri immensi e poi ritornano”.
E infatti…
Da gennaio 2013 ho perso 18 kg e, fino a qualche mese
fa, mi sentivo libera (o quasi) dal richiamo del cibo a tutte le ore– in tutti i
modi - in tutti i luoghi -in tutti i laghi.
Ad Agosto ho iniziato il mantenimento del peso. Ho ancora un
numero imprecisato (Avogadro mi capirà) di chili da smaltire ma, a differenza
di quanto fatto in passato, invece di puntare ad un risultato irraggiungibile per
la mia volontà di pastafrolla, ho deciso di fare un percorso a tappe in modo da
stabilizzare il peso a gradi invece che, come già successo, perdere 30 kg e recuperarli in un
soffio per un delirio di onnipotenza che non mi rendeva immune dalle calorie
che ingurgitavo per la felicità (questa è l’intelligenza, signori).
Da quando ho iniziato il mantenimento, il peso si è tenuto
più o meno stabile. E di questo sono più che contenta. Se riuscissi a superare
indenne il Natale, mi sentirei miracolata nell’attesa di ricominciare la dieta.
A Gennaio ovviamente, come il migliore dei cliché!
Quel che mi turba però è come l’ossessione del cibo sia
tornata a bussare alla mia porta.
Mi tappo le orecchie (e la bocca), faccio finta di non
vederla utilizzando spesse fette di prosciutto sugli occhi ma lei sta lì: decisa
e ineluttabile come una tassa sulla proprietà.
Tutto è cominciato quando, dopo mesi in cui effettivamente
non ne sentivo il bisogno, ho cominciato a concedermi un pasto libero. Giusto
per sentire il gusto della normalità.
Questo pasto libero è diventato un tarlo.
Un picchio insistente come un operatore di call center che rompe
meticolosamente la mia corteccia interiore.
Mentre prima, sapendo di non dover sgarrare riuscivo a non
pensarci, adesso tutte le voglie si concentrano in quel pasto infido, manco
fosse l’ultima cena. Quindi mi trovo a far passare i giorni pensando a quello
che vorrei mangiare nel mio ultimo pasto da carcerato nel braccio della morte e,
quindi, tutti i giorni la mia mente pensa al cibo: a quello che vorrei, a
quello che già so che mi piace, a quello che non ho ancora provato, a quello
che vorrei sperimentare io in cucina oppure vorrei ordinare al ristorante.
Cibo cibo cibo cibo.
Dio quanto ti capisco
RispondiEliminaTogliere il pasto libero sarebbe la soluzione giusta per noi?? Dico per noi perche sono nella stessa situazione anche io :-(
RispondiEliminaNon puoi associare al pasto libero un pensiero "parallelo" negativo che renda meno allettante il richiamo?
RispondiEliminaEvitare il pensiero è difficile, forse impossibile in alcuni momenti, ridefinirlo e renderlo inoffensivo (o meno offensivo) è un traguardo più a portata di mano.
Autunno... il corpo chiede cibo per prepararsi ai geli invernali ! Ogni autunno, per me, sia in dieta che non, arriva l'ossessione dei dolci e del cioccolato. E i pantaloni non chiudono più...
RispondiEliminaSenti e se provassi a programmare il pasto libero? cioè di sett in settimana decidi che ne so questa set Lasagna, sett prox Fritto misto ecc così è giá deciso e non ci devi pensare. Oppure lo fai decidere a tuo marito (ma non ci hai parlato del matrimonio!) che sicuramente sa cosa ti piace più o meno, gli fai scrivere una lista di piatti liberi mensile cosí non hai manco il pensiero di decidere cosa mangiare.
RispondiEliminaTania
Il problema del pasto libero non è il cibo in sè quanto l'idea della normalità che c'è dietro. Un amico ti invita per una pizza e tu non sei costretto a rifiutare perchè non vuoi sgarrare oppure perchè non puoi perchè magari già il giorno prima hai mangiato qualcosa che non dovevi. I normopeso (ormai mi sembrano una razza a parte) non si fanno tutti questi problemi. Vorrei arrivare al punto di non farmene nemmeno io. Ci riuscirò :-)
RispondiEliminaPer la programmazione del pasto libero, vi racconto questa cosa che è accaduta oggi: mi hanno proposto una pizza, due gruppi di amici, una per venerdì e una per sabato. Ovvio che a uno dei due gruppi dovrò dir di no, a meno che non si vada in un posto che offra alternative dietetiche. E' dura la vita di chi sta a dieta :-)
Arianna: anche io credo che il mio corpo voglia andare in letargo! Il problema è che mentre un orso si risveglia dimagrito in primavera, io mi sveglio ogni giorno uguale :-O
Quando ho fatto la dieta, abitualmente mi lasciavo la domenica per pranzo un piatto "normale", magari mangiando solo quello senza pane e verdura, mentre la sera stavo più leggera.
RispondiEliminaCosì sei soddisfatta, releghi ad UN pasto solo alla settimana ed il resto dei giorni "torni" nel mantenimento.
In "bocca" al lupo...;)