A seguito del post, comunico che alla fine sono riuscita a trovare un paio di scarpe da mettere. Un paio di zoccoletti in legno che, ad ogni passo, facevano talmente tanto rumore che pareva ci fosse un’orda di cavalli selvaggi che galoppava furiosamente nella stanza.
Se sono riuscita a passare inosservata, di sicuro non sono passata inascoltata.
La cerimonia è stata piacevole, il momento critico è stato quello della foto: risucchio delle guance per simulare un volto scavato, mento in alto per evitare l’effetto triplo mento, testa leggermente ruotata per evitare l’effetto luna piena, panza in dentro, schiena dritta e rigida, tette in fuori, ultima della fila per l’effetto: “non mi nascondo, sono solo capitata dietro!”. Insomma, una cosa molto rilassata.
Ma veniamo al dunque.
Prima del ristorante c’è stato il buffet.
Mangiare al buffet è un evento micidiale per una cicciona iperfagica. Esistono 3 possibili reazioni:
1) Vi abbuffate senza controllo di cose dolci e salate puntando sull’effetto simpatia mentre gli altri guardano allibiti ed esclamano “Che appetito!”. Di solito, se si prova imbarazzo, si è soliti inventare scuse del tipo: “Eh, ma son tre giorni che mangio perché ho avuto una gastrite fino a ieri…” quando invece fino a poche ore prima avete fatto colazione con un cornetto formato famiglia. Con tanto di famiglia nel ripieno.
2) Vi vergognate a mangiare in pubblico e:
2.1) vi mettete in un angoletto senza toccare niente, sforzandovi prendete un cioccolatino minuscolo che non avete il coraggio di ingerire e, se qualcuno vi chiede perché non mangiate, rispondete con un sorriso falsissimo dicendo: “Sono sazia, mi basta questo” indicando il cioccolatino che vi si sta sciogliendo tra le dita…mentre con l’immaginazione state azzannando anche le gambe del tavolo…
2.2.) convincete qualcuno, di solito un fratello o qualche altra anima pia, a farvi un piatto pieno di ogni porcheria possibile. Piatto che, subito dopo, mangerete di nascosto per mantenere l’alibi della vostra illibatezza gastronomica.
Io sono del tipo 2.1. Solo perché non trovo mai un’anima pia.
Al ristorante la cosa è più semplice. Sei al tuo posto e il cibo te lo mettono sotto al naso. Quindi mangi quello che vuoi senza temere il giudizio altrui. Il mostro della pancia non fa altro che rassicurarti “Ehi, è il cibo a essere venuto da te, tu non c’entri nulla! E’ lui che ti sta provocando!”
Il problema si manifesta, di solito a metà pasto, quando molti dei commensali cominciano ad avvertire un forte senso di sazietà. Beati loro.
Essendo una malattia anche a carattere mentale, l’obesità si nutre anche del fatto che il malato non avverte un vero e proprio senso di sazietà. E’ come un alcolista che beve senza sentirsi mai pieno. Si innesca un sistema di assuefazione per cui più ne hai, più ne vorresti.
Vedere gli Altri abbandonare sconsolati i piatti, è un colpo al cuore.
Voi, cazzo, non potete far vedere che andate avanti ad oltranza!
Quindi, mesti/e, cominciate a snobbare una forchettata di pasta, mezzo arrosto, un fogliolina di insalata… mentre lo stomaco piange lacrime amare.
Finite col raccogliere gli avanzi in un cartoccio da portare al cane…ma, a casa, prima di dargli qualcosa, povero cucciolo, rovisterete nel cibo, nella solitudine della vostra stanza, per cercare di riempire quel vuoto che ancora vi brontola dentro.
Ci sarà un motivo se io ho un culo a tre piazze e il mio cane è al limite dell’anoressia?
Io ci proverò fino allo sfinimento....a postare da te intendo...
RispondiEliminaDiciamo che adesso che mi ero creata un account Google mi prende i commenti come anonima.... Son soddisfazioni :o)
RispondiEliminaLipo
E' stato molto più semplice entrare a Cuba :)
RispondiEliminaLipo
Sfrutto l'effetto sus-pance ;-)
RispondiEliminasei fantasticaaaa
RispondiEliminaMi trovo perfettamente nelle tue parole