venerdì 28 febbraio 2014

Aspirazioni e inspirazioni

Mi sono svegliata che mi sentivo donna e non la brutta copia del muratore bergamasco che indosso di solito. Sull'onda di questa sconosciuta femminilità, ho voluto assecondare l’ormone impazzito. 
Ho sostituito le scarpe da ginnastica – mai usate per fare ginnastica, solo per mera comodità – con l’unico paio di stivali che possiedo e in cui entra il mio polpaccio da calciatore: anfibi neri, tipo militare, “addolciti” da un paio di borchiette in croce che, all'aeroporto, qualche tempo fa, mi costrinsero ad un defilé scalza mostrando a tutti i presenti i miei sexissimi calzettoni a righe blu e bianche.
Ho sostituito il maglione modello “coprimitutta” con una maglia leggermente scollata e un po’ attillata. Quel poco di attillato che delinea la forma di un corpo senza però soffermarsi troppo sui rotoloni di ciccia modello maniglioni antipanico da utilizzarsi anche nelle situazioni di emergenza.
Il jeans è rimasto lo stesso per non stravolgere troppo il mio Io.
La chioma l’ho sciolta al vento…avessi avuto un serpente per capello, sarei stata la copia esatta di Medusa. Incluso lo sguardo becero.
Invece del solito cappotto alla Zio Fester, visto il clima fintamente primaverile, mi sono concessa un trench annodato in vita per gridare al mondo che, seppure in larga scala, ho anche io un punto vita. Ho messo quindi in mostra il mio perfetto fisico a clessidra abbandonando la silhouette da Barbapapà che mi regalava il mio precedente cappotto svasato.

Passeggiavo allegra e pimpante tra la gente, mi muovevo con passo suino e sguardo languido, conscia della mia possente femminilità, quando uno mi adocchia e mi fa:
“Complimenti signorì…” con tanto di strizzata d’occhio!
Già il fatto di avermi approcciato come signorina e non come signora, gli ha fatto guadagnare un bonus iniziale di 1000 punti
Per la strizzata d’occhio, al momento, sono ancora dibattuta se si trattasse di occhiolino o di congiuntivite. Nel dubbio facciamo finta che ci stesse provando.
Io gli ho sorriso e sono sfrecciata via come una dea. “Dea” è da intendersi come abbreviazione del termine “deambulante”.
Nei film, in una situazione del genere, lui è alto, muscoloso, bellissimissimo e con un sorriso a 342 denti bianco ottico, come solo gli agenti immobiliari sanno avere.
Nei film, però, anche lei è alta, tonica, bellissimissima e con un culo scolpito, come solo le brasiliane sanno avere.
Nella realtà, io sono io.

Lui è un vecchietto ringalluzzito. Età stimata: 84 anni.


Dio, se non puoi mandarmeli belli, mandameli almeno giovani!

5 commenti:

  1. Bene... io pure attiro ultrasettantenni e immigrati di qualsiasi nazionalità, eccetto orientali. ecco, l'ho detto!

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  2. hahah mi hai fatto morire, come sempre!! cmq i vecchi sono sempre i più "attivi" coi commenti, magari i più giovani lo pensano e stanno zitti ;)

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  3. Ahahahahaha!! Però questi complimenti fanno stare bene ugualmente. E noi ce li teniamo belli stretti! :)

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  4. Jo: spesso non ci accorgiamo degli occhi che ci scrutano perchè partiamo dal presupposto che non ci sia nessuno interessato... lasciati andare :-)

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