venerdì 8 novembre 2013

Qualsiasi cosa abbiate, se va in loop, diventa un problema.



L’ossessione per il cibo è tornata.
Come cantava Venditti: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
E infatti…
Da gennaio 2013 ho perso 18 kg e, fino a qualche mese fa, mi sentivo libera (o quasi) dal richiamo del cibo a tutte le ore– in tutti i modi - in tutti i luoghi -in tutti i laghi.
Ad Agosto ho iniziato il mantenimento del peso. Ho ancora un numero imprecisato (Avogadro mi capirà) di chili da smaltire ma, a differenza di quanto fatto in passato, invece di puntare ad un risultato irraggiungibile per la mia volontà di pastafrolla, ho deciso di fare un percorso a tappe in modo da stabilizzare il peso a gradi invece che, come già successo, perdere 30 kg e recuperarli in un soffio per un delirio di onnipotenza che non mi rendeva immune dalle calorie che ingurgitavo per la felicità (questa è l’intelligenza, signori).
Da quando ho iniziato il mantenimento, il peso si è tenuto più o meno stabile. E di questo sono più che contenta. Se riuscissi a superare indenne il Natale, mi sentirei miracolata nell’attesa di ricominciare la dieta. A Gennaio ovviamente, come il migliore dei cliché!
Quel che mi turba però è come l’ossessione del cibo sia tornata a bussare alla mia porta.
Mi tappo le orecchie (e la bocca), faccio finta di non vederla utilizzando spesse fette di prosciutto sugli occhi ma lei sta lì: decisa e ineluttabile come una tassa sulla proprietà.
Tutto è cominciato quando, dopo mesi in cui effettivamente non ne sentivo il bisogno, ho cominciato a concedermi un pasto libero. Giusto per sentire il gusto della normalità.
Questo pasto libero è diventato un tarlo.
Un picchio insistente come un operatore di call center che rompe meticolosamente la mia corteccia interiore.
Mentre prima, sapendo di non dover sgarrare riuscivo a non pensarci, adesso tutte le voglie si concentrano in quel pasto infido, manco fosse l’ultima cena. Quindi mi trovo a far passare i giorni pensando a quello che vorrei mangiare nel mio ultimo pasto da carcerato nel braccio della morte e, quindi, tutti i giorni la mia mente pensa al cibo: a quello che vorrei, a quello che già so che mi piace, a quello che non ho ancora provato, a quello che vorrei sperimentare io in cucina oppure vorrei ordinare al ristorante.
Cibo cibo cibo cibo.
Riuscirà la nostra eroina a spuntarla con la normalità?

7 commenti:

  1. Togliere il pasto libero sarebbe la soluzione giusta per noi?? Dico per noi perche sono nella stessa situazione anche io :-(

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  2. Non puoi associare al pasto libero un pensiero "parallelo" negativo che renda meno allettante il richiamo?
    Evitare il pensiero è difficile, forse impossibile in alcuni momenti, ridefinirlo e renderlo inoffensivo (o meno offensivo) è un traguardo più a portata di mano.

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  3. Autunno... il corpo chiede cibo per prepararsi ai geli invernali ! Ogni autunno, per me, sia in dieta che non, arriva l'ossessione dei dolci e del cioccolato. E i pantaloni non chiudono più...

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  4. Senti e se provassi a programmare il pasto libero? cioè di sett in settimana decidi che ne so questa set Lasagna, sett prox Fritto misto ecc così è giá deciso e non ci devi pensare. Oppure lo fai decidere a tuo marito (ma non ci hai parlato del matrimonio!) che sicuramente sa cosa ti piace più o meno, gli fai scrivere una lista di piatti liberi mensile cosí non hai manco il pensiero di decidere cosa mangiare.
    Tania

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  5. Il problema del pasto libero non è il cibo in sè quanto l'idea della normalità che c'è dietro. Un amico ti invita per una pizza e tu non sei costretto a rifiutare perchè non vuoi sgarrare oppure perchè non puoi perchè magari già il giorno prima hai mangiato qualcosa che non dovevi. I normopeso (ormai mi sembrano una razza a parte) non si fanno tutti questi problemi. Vorrei arrivare al punto di non farmene nemmeno io. Ci riuscirò :-)
    Per la programmazione del pasto libero, vi racconto questa cosa che è accaduta oggi: mi hanno proposto una pizza, due gruppi di amici, una per venerdì e una per sabato. Ovvio che a uno dei due gruppi dovrò dir di no, a meno che non si vada in un posto che offra alternative dietetiche. E' dura la vita di chi sta a dieta :-)

    Arianna: anche io credo che il mio corpo voglia andare in letargo! Il problema è che mentre un orso si risveglia dimagrito in primavera, io mi sveglio ogni giorno uguale :-O

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  6. Quando ho fatto la dieta, abitualmente mi lasciavo la domenica per pranzo un piatto "normale", magari mangiando solo quello senza pane e verdura, mentre la sera stavo più leggera.
    Così sei soddisfatta, releghi ad UN pasto solo alla settimana ed il resto dei giorni "torni" nel mantenimento.
    In "bocca" al lupo...;)

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