giovedì 12 gennaio 2012

Il momento è catartico

Il salotto era ospitale. I colori caldi ed invitanti. Le sedie un po’ meno: in ferro, nere, 4 asticelle a sorreggere una lamina intarsiata di mille ghirigori metallici. Una cosa senza dubbio scicchettosa, ma…
MA. C’è sempre un ma.
Seduta, ho avvertito chiaramente la flessione dell’asta che sorreggeva il pianale, faticosamente intento nell’atto di sorreggere le mie auguste chiappe. Io sedevo con la stessa prudenza che adotto con le sedie di plastica dei bar: in punta di culo, facendo solo finta di essere seduta, coi polpacci doloranti a causa della posa innaturale.
Qualcosa non deve aver funzionato.
Ho percepito il lento e inarrestabile abbassarsi del pianale. Con un sorriso forzato ho continuato la pantomina. All’atto di alzarmi, confrontando la sedia da me occupata con quella vuota a me di fianco, il giudizio è stato impietoso: l’avevo sfondata. O meglio, il mio peso aveva flesso il pianale che ora assumeva una penosa inclinazione verso il basso.
Nessuno ha detto nulla, nessuno probabilmente se ne è accorto.
Mio dio… che figur’e mmerd.

4 commenti:

  1. Mi spiace tanto per l'imbarazzante situazione che hai dovuto fronteggiare....ma allo stesso tempo è troppo divertente immaginarti scomodamente seduta a sorridere come se niente fosse.
    Conosco la posa innaturale a cui ci costringono le stramaledette sedie di plastica...le odio!!!!!
    Ciao ciao da bignè 66

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  2. Scusa ma io sto ancora ridendo, sia chiaro non rido per te ma per la situazione che è troppo simile alla mia. Una volta mi è successa una cosa simile, tornata a casa ho pianto e ho deciso di non entrare più in un ristorante/pub se prima non conosco l'arredamento del locale! Però ora leggendoti mi sono sentita meglio, forse dovrei prenderla con un po' più di ironia questa mia maxi vita.
    Ti seguirò sicuramente :D

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  3. ahaha ragazze io per dirvela tutta ho rotto la sedia di una pachina,era pure di un bel legno massiccio ma reggere me e mio nipote che mi s'era buttato addosso era una dura prova anche per quel legno!! insomma la parte di legno nn sostenuta dal ferro si staccò,pensate era dentro una clinica schicchissima ed era orario di visite.. che figuraccia..e la receptionist con un sorriso mi disse che quella s'era già rotta una volta ed era stata aggiustata..chissà l'avrà detto per solelvare il mio senso di colpa :)

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  4. ho scoperto il tuo blog stasera e già lo adoro. sto ridendo a crepapelle, soprattutto perchè quella delle sedie è anche una mia fobia. mai successo di romperne una,ma solo perchè uso una cautela ai limiti della paranoia. vado solo in locali che conosco o dei quali ho visto foto su trip advisor o siti vari...ma soprattutto chiedo a mio fratello che invece si lancia sempre senza problemi...e infatti una notte mi sveglia demoralizzato perchè aveva rotto niente popò di meno che una costosissima sedia di design in casa dei ricchi e snob parenti della fidanzata,appena conosciuti! ps...mi chimo norma e anche io sono un cuore di ciccia ;)

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