giovedì 16 gennaio 2014

Io volevo solo un pantalone

Io volevo comprarmi un pantalone.
Solo un pantalone, lo giuro.
Credetemi: non volevo rifarmi il guardaroba, non cercavo capi astrusi o quelle stramberia della moda che si vedono spesso in sfilata e che nessuno, nemmeno gli stilisti che li hanno prodotti, probabilmente sotto effetto del Guttalax, hanno il coraggio di indossare.
Io cercavo solo un pantalone, qualcosa in cui infilare le gambe per celarle al mondo.
Non avevo pretese, eh! Volevo un pantalone semplice, preferibilmente nero.
Eppure…eppure qualcosa non ha funzionato.
Il negozio era quello giusto, ne sono certa. Già prima di andarci mi ero informata sull'esistenza o meno del reparto OrcaAssassina o, in mancanza di questo, il reparto Premaman che, si sa, la panza è panza, non fa discriminazioni di contenuto.
Appena arrivata nemmeno ho provato a dare un occhiata al reparto ManicoDiScopa: sono andata diretta all'angolo buio in cui nascondono i famigerati abiti over size.
Mi sono messa a sfogliare gli stand come pagine di un catalogo, inorridendo ad ogni scoperta:
  • Capi dai colori o troppo spenti o troppo accesi. Del tipo: o pronta per un funerale o pronta per il circo
  • Abiti dalle fantasie discutibili: dalla tigre ruggente sulla maglia (che indossata con una discreta pancetta fa effetto 3D), ai sempre attuali pois. Non credete però che siano stati pois piccoli come puntini, ero pois grossi come una mela, giusto a dire che anche il pallino era obeso
  • Paillettes ovunque, la fiera della sobrietà!

Io mi chiedo: una cicciona che non aspira a fare la cubista e che vuole solo andare in ufficio esercitando il pieno diritto all’anonimato nel vestire, come deve fare?
Con il senso estetico suicidatosi per disperazione, sono arrivata al reparto pantaloni: qui si variava dalla vita alta ascellare modello Fantozzi al famigerato leggins.
Quest’ultimo, per diabolica intenzione, era presente in ogni colore possibile ed immaginabile a mortificare la figura umana. Sia essa small o extra large, senza distinzione alcuna.
Di pantaloni neri, semplici e anonimi, ovviamente nemmeno l’ombra.

Il mio appello: cari signori disegnatori delle linee over size, non basta il fatto che io sia cicciona per essere visibile? Pensate che sia davvero necessario che mi vesta come un semaforo ubriaco per attirare l’attenzione? Che forse intendete dire che le vostre sono linee per taglie forti in quanto bisogna essere forti di stomaco per non rigettarle? O alludete alla forza di spirito per indossarle ignorandone l’estetica? Ai voi la parola.

4 commenti:

  1. Ti giuro, mi fai morire, ho riso come non mai. Hai uno stile a dir poco esilarante :D

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  2. Alcuni al posto del cervello mi sa che hanno vagonate di Paillettes, giusto per riempire la scatola cranica.
    Che certe cose sono improponibili a prescindere dalla taglia. Eh!

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  3. Pantalone nero , semplice...? Cos... ahhh si, ne ho sentito parlare anche io. Quelle cose che cerchi come la pentola di monete d'oro ai piedi dell'arcobaleno. Un meraviglioso sogno!

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  4. V. mi fai felice se mi dici che ti ho regalato un sorriso!

    Cristina: quel che dici è giusto! Alcune cose sono veramente indecenti a qualsiasi taglia!

    Arianna: prima o poi una cicciona diventerà stilista e comincerà a produrre abiti normali per donne normali!

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