Oggi mi sono arrabbiata.
Tanto.
Ero in ufficio quindi non ho potuto buttarmi sulla dispensa. Avrei potuto dare
qualche morso a qualcuno ma avrei rischiato di morire avvelenata.
Quindi, visto che era ora di pranzo, sono uscita. Per
camminare, giuro.
Ho iniziato, più che a passeggiare, a correre: testa bassa,
mani ficcate rigidamente in tasta, sguardo torvo, capelli spettinati e quell’alone
di incazzatura inconfondibile. Ho camminato così per mezz’ora fino a trovarmi
di fronte la rosticceria.
Il primo impulso è stato quello di entrare e ordinare tutto
l’ordinabile.
Poi mi sono vista nel riflesso della vetrina: sciatta,
grassa, torva.
Avessi avuto qualche brufolo in faccia, sarei stato l’esempio
perfetto della reietta sociale.
Mi sono vergognata. Tanto.
Ma non di me, sia chiaro.
Non mi vergogno del mio corpo, semmai della mia forza di
volontà molle come uno stracchino squacquerato.
Mi sono vergognata di quello che gli altri avrebbero visto
in me: una cicciona sciatta che svaligiava una rosticceria.
Io non voglio essere una cicciona sciatta che svaligia una
rosticceria.
Cioè, svaligerei volentieri una rosticceria, ma non voglio
essere una cicciona sciatta.
Cioè, io non sono una cicciona, io sono una persona che si
porta dietro un bagaglio in più…beh, diciamo che ho un set di valigie al
seguito…
Vabbè, insomma, ci siamo capiti.
Il desiderio di fiondarmi sul cibo, cresceva di secondo in secondo...
Mi rendo conto che il 99% dei miei stati d'animo (rabbia e noia, in primis) mi portano d'istinto a sfogarmi sul cibo, incrementando la cicciosità e quindi ulteriori paronie e quindi ulteriore bisogno di cibo. L'obesità si autoalimenta, fagocita le emozioni e le espelle sottoforma di cumuli di grasso.
E comunque, no, non ho comprato niente!
Cuodiciccia-obesità
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Amo quello che comunichi, grazie
RispondiEliminaIo ti amo. Parli di quotidianità, ma sembra originale genialità
RispondiEliminaComplimenti e ricorda che tu non hai la forza di volontà di uno stracchino e questa ne è la prova.Tu devi solo esercitare la tua forza di volontà,devi solo voler dimagrire,davvero,perchè se ancora non ci sei riuscita significa che qualcosa di inconscio ti blocca...e devi sconfiggerlo.Dipende solo da te ma io credo in te.
RispondiEliminaDi solito preferisco le pasticcerie!
RispondiEliminaQuanta tenerezza mi fai;
RispondiEliminapotrò sembrare cattivo, ma non ne ho le intenzioni, curarsi?
Ci sono tantissimi centri ormai, in tutta Italia.
Forse anche solo una visitina per capire l'origine della tua patologia ci starebbe
Silvano
Grazie a tutti per il sostegno. In particolare:
RispondiEliminaMarcella: mi sono chiesta spesso dove fosse il mio blocco. C'è dentro di me un tasto di autodistruzione che mi spinge a mangiare. Come uno drogato che cerca di farsi o un alcolista che cerca di bere. Conscio ed inconscio fanno a pugni tutti i giorni, a volte vince la ragione, altre volte la panza.
Silvano: Io sono in cura. Da una vita credo. La prima dieta risale ai 9 anni. Di lì in poi le ho provate tutte e quando dico tutte, credimi, intendo proprio tutte! Attualmente sono in cura da un endocrinologo perchè oltre ad un problema di bed (binge eating disorder) ci mette del suo anche una tiroide pigra come il corpo che la contiene. Ma non fraintendere quello che scrivo, non sono triste, parlo solo della mia quotidianità affinchè, chi non vive la mia situazione, possa capirmi un tantinello. Per me è un angolo in cui parlare di me, al bando la tristezza!