giovedì 29 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
Piove sul bagnato
Oggi mi sono arrabbiata.
Tanto.
Ero in ufficio quindi non ho potuto buttarmi sulla dispensa. Avrei potuto dare
qualche morso a qualcuno ma avrei rischiato di morire avvelenata.
Quindi, visto che era ora di pranzo, sono uscita. Per
camminare, giuro.
Ho iniziato, più che a passeggiare, a correre: testa bassa,
mani ficcate rigidamente in tasta, sguardo torvo, capelli spettinati e quell’alone
di incazzatura inconfondibile. Ho camminato così per mezz’ora fino a trovarmi
di fronte la rosticceria.
Il primo impulso è stato quello di entrare e ordinare tutto
l’ordinabile.
Poi mi sono vista nel riflesso della vetrina: sciatta,
grassa, torva.
Avessi avuto qualche brufolo in faccia, sarei stato l’esempio
perfetto della reietta sociale.
Mi sono vergognata. Tanto.
Ma non di me, sia chiaro.

Mi sono vergognata di quello che gli altri avrebbero visto
in me: una cicciona sciatta che svaligiava una rosticceria.
Io non voglio essere una cicciona sciatta che svaligia una
rosticceria.
Cioè, svaligerei volentieri una rosticceria, ma non voglio
essere una cicciona sciatta.
Cioè, io non sono una cicciona, io sono una persona che si
porta dietro un bagaglio in più…beh, diciamo che ho un set di valigie al
seguito…
Vabbè, insomma, ci siamo capiti.
Il desiderio di fiondarmi sul cibo, cresceva di secondo in secondo...
Mi rendo conto che il 99% dei miei stati d'animo (rabbia e noia, in primis) mi portano d'istinto a sfogarmi sul cibo, incrementando la cicciosità e quindi ulteriori paronie e quindi ulteriore bisogno di cibo. L'obesità si autoalimenta, fagocita le emozioni e le espelle sottoforma di cumuli di grasso.
E comunque, no, non ho comprato niente!
Cuodiciccia-obesità
1-0
Etichette:
ciccia quotidiana,
gli Altri,
il barlume di coscienza,
il mostro della pancia,
luoghi comuni,
pippe mentali,
senza speranza,
tortelli di rabbia
mercoledì 14 novembre 2012
Egoparanocentria
Vi capita mai di sentirvi osservati e fuori luogo?
A me capita soprattutto quando sono in un luogo aperto, come
se, in una stanza, le mura coprissero anche il mio corpaccione. Quando sono in
mezzo alla strada mi sento come un bersaglio al muro con le freccette che
potrebbero spuntare da tutte le parti.
E mi pare che tutti mi guardino e pensino quanto sono grassa
e come mi vesto male.
Poi lo so che la gente nemmeno mi vedo, essendo io l’emblema
della banalità.
Certe volte mi chiedo se sono paranoica o egocentrica.
A voi la scelta.
giovedì 8 novembre 2012
Chi NON la fa, la aspetti
Uno dei problemi che noi cicce abbiamo in comune con le
secche è relativo al sistema di espulsione scorie. Già avevo accennato alle
difficoltà che il cofano che mi porto dietro manifesta nell’atto di espletare
le normali funzioni per cui ha senso di esistere, ma vorrei qui proseguire con
l’argomento visto che non ne posso parlare con nessuno per pubblica decenza. Voi
che non potete protestare, mi sorbirete, finché non chiuderete la pagina.
Il mio armadio 3 ante, volgarmente detto culo, è, se
possibile, più pigro della sottoscritta in persona. Si concede raramente,
diciamo un paio di volte a settimana, in modalità che vi vengo di seguito ad espletare
(tanto per restare in tema):
-
cacca secca a pallini tipo quelle dei conigli. Di
solito richiede sforzi abnormi pur producendo risultati appena visibili. Di qui
il detto latino “parturient montes, nascetur ridiculus mus” che, per chi
non mastica latino, vuol dire, più o meno: “tieni du chiappe tanto eppure non
riesci a fa che na caccola de cacca”
- al momento di cui sopra, segue qualche giorno di
formazione di tappo. Ovverossia, le feci si stratificano andando a sigillare lo
sfintere. Il mio corpo diventa un tino chiuso entro cui il caccume comincia a fermentare.

Sempre così. Il mio corpo si
alterna tra stadi di avarizia estrema in cui trattiene l’intrattenibile e
stadi di prodigalità in cui da il meglio di sè.
Cacatoriamente parlando, s’intende.
mercoledì 7 novembre 2012
Blob- woman
per perdere due etti ci vogliono mesi,
e per prendere un chilo ci vuole un nanosecondo?
Misteri della materia oscura.
Iscriviti a:
Post (Atom)