C’è chi ha voglia di cocomero a dicembre, chi di ostriche e
champagne, chi di cachi della paupasia.
Dicono che dietro le voglie ci sia il gusto del bimbo che
inizia a manifestarsi e quindi…
C’è chi ha voglia di gelato al carciofo e chi di caviale di
storione, chi di sushi e chi di pinne di squalo che non so nemmeno se siano
commestibili.
C’è chi ha voglia di zuppa di cipolle e chi di prosciutto di
daino, chi di birra ai 15 luppoli e chi di patate coltivate su terreno lunare.
Poi ci sono io.
Durante le nausee avevo voglia di pop corn e di cipolline in
agrodolce.
Poi mio figlio, crescendo in pancia, ha manifestato tutto il
suo essere: rustico e casereccio, come la sua mamma. Sono mesi che mi sussurra
da dentro: mortadella, mortadella, mamma, mangia la mortadella!
Prima che capitasse a me, non avevo ben capito cosa fosse
questa roba delle voglie. Pensavo che fosse un desiderio che partiva in
automatico alla vista del cibo X, un po' come quando, per esempio, capita di sbavare di fronte alle vetrine
di una pasticceria.
Niente di più sbagliato.
La voglia parte in un momento improbabile del giorno,
senza che venga innescata da alcunché.
Ha un’intensità tale da farvi sembrare in crisi d’astinenza.
Non ci sono giustificativi atti a tranquillizzarvi che tengano: ogni poro della
pelle, ogni singola papilla gustativa, ogni cellula chiede quel cibo, anche se
fosse il più improbabile possibile.
Vi svegliate al mattino e, mentre sorseggiate il cappuccino
pensate: ci potrei inzuppare dentro la mortadella!
Giocate con il cane e vi domandate: chissà com’è giocare con la mortadella!
A pranzo mangiate la pasta e pensate: ad avercelo un bel
timballo con la mortadella!
Guardate un film e reclamate: che cane di attore, è più
espressiva la mortadella!
Andate a fare shopping e urlate: la mortadella è in saldo!
Andate a letto e vostro marito vi sussurra parole d’amore:
“hai detto mortadella caro?”
Leggete un necrologio e vi angustiate: è morta Della!
…capite cosa intendo???