venerdì 27 giugno 2014

Non cercate di salvarmi, grazie.

Ci sono giorni in cui il mio angelo custode si distrae e il destino beffardo si diletta a farmi trovare dietro l’angolo figure di cacca non indifferenti.
Erano le 14 circa. Ero per strada con una persona con cui lavoro.
PER FORTUNA non c’era nessun altro in giro visto l’afa che gravava fin dal mattino.
Nessun altro tranne uno.
Trattavasi di individuo con sandalo e calzino (e già qui stendiamo un velo pietoso), viso arrossato e visibilmente accaldato, panza d’ordinanza da bevitore di birra incallito, sguardo perso nel vuoto.
Parlavo col collega quando
“Signorina! SIGNORINA!”
Mi volto. L’unico essere femminile presente ero io. Ce l’aveva con me. Indubbiamente.
“Dica”
“La vuole una dieta per dimagrire?”
Guardo il collega. Il collega guarda me. Il criceto che ho in testa comincia a correre furiosamente nella ruota cercando di formulare un pensiero sensato.
Rispondo: “No grazie, sto bene così”
Il collega sghignazza e bofonchia “ma quello non s’è visto? È il doppio di te”
E quello insiste: “Signorina! Vedrà come la farò dimagrire, ho una dieta portentosa!”
Io ancora incredula, col criceto svenuto sulla ruota per la fatica, insisto: “Grazie, sono esattamente come vorrei essere”
Il tizio alza le mani in senso di resa e se ne va.
Il collega continua a sghignazzare “Era il doppio di te!”
Io non riesco ancora a credere a quello che è accaduto.

Andrà mai di moda farsi una padellata di cavoletti di propri???

lunedì 9 giugno 2014

Afa (ngul)

Benvenuta Afa.
Mi mancavi.
Mi mancavano i cali di pressione, le gambe pesanti come piombo e gonfie da far invidia all’omino michelin.
Mi mancavano i gelati ovunque che tanto la voglia non mi era passata nemmeno col freddo e col gelo.
Mi mancavano le persone che girano mezze nude mentre io arranco col burqua antirotolino.
Mi mancavano i sandali tutte stringhe che si divertono a tagliuzzare i miei piedi di caciotta.
Mi mancavano le caviglie così gonfie da rendere la gamba un unico tronco di cicciosità.
Mi mancava il sudore ovunque, spalmato subdolamente in ogni piega della pelle.
Mi mancavano i cetrioli che non riesco a digerire e i meloni che sono anche peggio.
Mi mancavano le zanzare assatanate e le mosche fastidiose.
Mi mancava il profumo di pecorino di alcune persone in metro.
Mi mancavi afa.

A noi due.