venerdì 28 febbraio 2014

Un premio per me e per voi!

Con sorpresa e con un sorriso, annuncio di aver ricevuto, non uno, bensì 2 premi, il cui scopo è quello di dare visibilità ai piccoli blog con meno di 200 followers.

La prima nomina l’ho avuta da Andy Caruso
La seconda da Dipendente Cronica

Ci sono cinque piccoli passaggi da effettuare:

1- Ringraziare e mettere il collegamento all'autore del sito che ci ha assegnato il premio.
2- Rispondere alle 10 domande poste da chi ci ha nominato.
3- Nominare altri 10 siti con meno di 200 seguaci.
4- Proporre ai nostri candidati 10 domande.
5- Andare sui singoli siti e comunicare loro la nomina.

Ringrazio Andy Caruso e DipendenteCronica per la possibilità di poter conoscere meglio ciò che scrivono e di passare la palla ad altre persone che, come noi, hanno trovato nella scrittura un modo di evadere e comunicare i propri pensieri nell’enorme universo di internet :-)


Comincio dalle domande di Andy Caruso:
DA QUANTO TEMPO HAI APERTO IL TUO BLOG? La prima risposta a cui ho pensato è stata: da pochissimo! E invece, andando a vedere il primo post, mi sono accorta che sono quasi 3 anni che scrivo qui. E ancora non ne sono stufa!
DI COSA PARLA IL TUO BLOG? Di me. Nuda e cruda. Cinica e ironica, lagnosa e propositiva. Io e la mia ciccia alle prese col mondo.
HAI UN ANIMALE DOMESTICO? Mio marito conta?
IL TUO CIBO PREFERITO? Diciamo che non ho un cibo che non mi piace :-(
LA PROSSIMA TAPPA DA VISITARE? Barcellona e le rotondità architettoniche di Gaudi.
SE IN VALIGIA PUOI PORTARE SOLO 2 COSE, QUALI SAREBBERO? Un libro di S. King e una tavoletta di cioccolato gianduia con nocciole intere del piemonte.
CANZONE O CANTANTE PREFERITO? Tra gli italiani Samuele Bersani, tra gli stranieri Skin.
SPORT PREFERITO? Sport? Cos’è??? A parte gli scherzi, mi piace il (giocatori di) rugby :-)
MIGLIOR PREGIO E PEGGIOR DIFETTO? Uno per entrambi: la mia etica. Molti confondono la mia educazione con la debolezza, la mia cortesia con la stupidità, la mia umiltà con l'ignoranza.
FIDANZATO/A SPOSATO/A ? Sposata con un santo. E martire.


Le domande di Dipendente Cronica sono: 10 cose che nessuno sa di te.
  1. Sorrido spesso alla gente che incontro per strada anche se dentro brucio. Quando sono da sola o in famiglia sono una musona rompiballe.
  2. ADORO i cani.
  3. Quando sono assorta, la mia posizione da pensatore, prevede che o mi infili un dito nel naso o mi morda le labbra. Mai contemporaneamente e, per ora, mai in pubblico.
  4. Sogno molto e faccio dei sogni molto realistici. Spesso mi sveglio stanca perché “vivo” le situazioni oniriche che mi si presentano.
  5. Ho una fantasia galoppante che mi porta a sognare vividamente anche ad occhi aperti. Per questo appaio sempre distratta e sovrappensiero. Per lo stesso motivo, credo che una buona parte delle persone che mi conoscono pensi che abbia un qualche ritardo mentale e, in un modo o nell’altro, me lo fanno notare.
  6. Sono una caffeinomane.
  7. A volte ho una comicità tale che sembro la parodia di Zelig. Riesco a dire delle nefandezze tali che, in momenti di lucidità, mi lasciano perplessa.
  8. Soffro molto la solitudine.
  9. Nella vita reale non riesco ad esternare il mio vero essere, non riesco a farmi capire.
  10. Credo di non aver mai conosciuto il significato del termine “senso di sazietà”.

Passo la palla a:
  1. ARIANNA
  2. SARA
  3. CASSIERA IN BILICO
  4. GRIMILDE
  5. VIVIANA
  6. OMMIODIOMISPOSO
  7. QUEL GENIO DI MIO MARITO
  8. MISANTROPHIA
  9. VANESSA
  10. ERIKA
  11. JO
  12. V.
  13. CRISTINA
  14. DAISY
  15. LEONE IN GABBIA
  16. ONTANO VERDE
  17. CHERRY TIME
  18. ANGIE
  19. PATALICE
  20. MISS PANSY
Le mie domande sono:

  1. Qual è il libro in cui vorresti vivere?
  2. Se la tua vita potesse essere una canzone, quale la rappresenterebbe?
  3. Perché curi un blog?
  4. Qual è il tuo sogno nel cassetto?
  5. Il primo pensiero della mattina dopo “devo fare la pipì”?
  6. Ti chiama Obama e ti dice che…
  7. L’ultima volta che hai riso è stato per?
  8. Se ci fosse una lotteria dei desideri, cosa vorresti vincere?
  9. Ti senti bene nel tuo corpo?
  10. La prima cosa che viene in mente. Scrivi senza pensarci troppo su!

Aspirazioni e inspirazioni

Mi sono svegliata che mi sentivo donna e non la brutta copia del muratore bergamasco che indosso di solito. Sull'onda di questa sconosciuta femminilità, ho voluto assecondare l’ormone impazzito. 
Ho sostituito le scarpe da ginnastica – mai usate per fare ginnastica, solo per mera comodità – con l’unico paio di stivali che possiedo e in cui entra il mio polpaccio da calciatore: anfibi neri, tipo militare, “addolciti” da un paio di borchiette in croce che, all'aeroporto, qualche tempo fa, mi costrinsero ad un defilé scalza mostrando a tutti i presenti i miei sexissimi calzettoni a righe blu e bianche.
Ho sostituito il maglione modello “coprimitutta” con una maglia leggermente scollata e un po’ attillata. Quel poco di attillato che delinea la forma di un corpo senza però soffermarsi troppo sui rotoloni di ciccia modello maniglioni antipanico da utilizzarsi anche nelle situazioni di emergenza.
Il jeans è rimasto lo stesso per non stravolgere troppo il mio Io.
La chioma l’ho sciolta al vento…avessi avuto un serpente per capello, sarei stata la copia esatta di Medusa. Incluso lo sguardo becero.
Invece del solito cappotto alla Zio Fester, visto il clima fintamente primaverile, mi sono concessa un trench annodato in vita per gridare al mondo che, seppure in larga scala, ho anche io un punto vita. Ho messo quindi in mostra il mio perfetto fisico a clessidra abbandonando la silhouette da Barbapapà che mi regalava il mio precedente cappotto svasato.

Passeggiavo allegra e pimpante tra la gente, mi muovevo con passo suino e sguardo languido, conscia della mia possente femminilità, quando uno mi adocchia e mi fa:
“Complimenti signorì…” con tanto di strizzata d’occhio!
Già il fatto di avermi approcciato come signorina e non come signora, gli ha fatto guadagnare un bonus iniziale di 1000 punti
Per la strizzata d’occhio, al momento, sono ancora dibattuta se si trattasse di occhiolino o di congiuntivite. Nel dubbio facciamo finta che ci stesse provando.
Io gli ho sorriso e sono sfrecciata via come una dea. “Dea” è da intendersi come abbreviazione del termine “deambulante”.
Nei film, in una situazione del genere, lui è alto, muscoloso, bellissimissimo e con un sorriso a 342 denti bianco ottico, come solo gli agenti immobiliari sanno avere.
Nei film, però, anche lei è alta, tonica, bellissimissima e con un culo scolpito, come solo le brasiliane sanno avere.
Nella realtà, io sono io.

Lui è un vecchietto ringalluzzito. Età stimata: 84 anni.


Dio, se non puoi mandarmeli belli, mandameli almeno giovani!

Ce la posso fare...

Vi ricordate questo post?
Ecco.



domenica 23 febbraio 2014

Io non sto bene. Capitemi.

Un giorno mi vergognerò delle cazzate che scrivo.
Oggi non è ancora quel giorno.
Aprimo il filone “C’era una volta…”. L’idea mi è venuta un giorno che passeggiavo al parco con la testa piena di pensieri di quel colore nero che sono le seppie sanno produrre. Sapevo che per solidarietà all’umore, anche la mia postura aveva assunto un andazzo calante e che il broncio spadroneggiava sul mio faccione. Dovevo fare qualcosa che mi tirasse su e quindi, non avendo pensieri positivi a portata di mano su cui rimuginare, ho cominciato a raccontarmi una storia. Una a modo mio, ovvio.
Lo so che non è un atteggiamento normale ma ognuno ha le sue armi di difesa. Queste sono le mie.
Un giorno mi analizzeranno e risolveranno il mistero della mia psiche.

Ho acceso l’interruttore della fantasia e…

P.s. se hai letto e hai una storia preferita da farti storpiare, scrivimi qui: cuordiciccia@gmail.com

Ciccianeve

C’era una volta, in paese molto lontano, un regno fatato governato da un re un poco sfortunato.
La sua unica figlia era un po’ cicciottella e non riusciva a trovare marito. Non era nemmeno tanto giusta di testa visto che, invece di andare dalla DeFilippi come tronista, passava il tempo a chiacchierare allegramente con uccellini e animalucci vari nel bosco. Dato che stava sempre in mezzo alla foresta dove il sole non riusciva a toccarla, per via di quel suo colorito da mozzarella scaduta, veniva affettuosamente chiamata Ciccianeve.
Reginacattiva quando faceva l'attrice
e impersonava Crudelia Demon
La poca fortuna del re si manifestava, ahi lui, anche in amore. Dopo il divorzio dalla prima moglie che era scappata con lo stalliere – alto, moro e con gli occhi verdi - si era messo con una soubrette in decadenza della tv locale che passava il tempo a ricordare le vecchie comparsate televisive e a rimpiangere gli anni che passavano inesorabili nonostante il magico aiuto della chirurgia plastica. Questa donna, di una simpatia innata, veniva chiamata da tutti, poco affettuosamente, Reginacattiva.
Reginacattiva, che pure aveva i suoi problemi mentali, amava dialogare spesso con lo specchio, l’unico in grado di rimandarle l’immagine dell’essere che più amava: se stessa.
“Bella…tu sei bella di padella, mia sovrana…ma la tua pelle non è più di porcellana! Al mondo una fanciulla c’è che ha la pelle più liscia di te!”
“Ah, guai a lei! Dimmi il suo nome!”
“Ha la bocca di bignè e spettinati i capelli, come mozzarella è bianca…
“Ah…Ciccianeve!!!”
Essendo cicciotta infatti, il grasso sottocutaneo faceva da filler naturale per cui Ciccianeve aveva la pelle liscia e vellutata come una pesca, nonostante l’età non proprio verdissima. Reginacattiva invece, un po’ per gli anni sul groppone, un po’ per le diete drastiche a cui si sottoponeva ripetutamente, aveva sviluppato una serie di grinze sulla faccia che, né il chirurgo, né il miglior ferro da stiro del castello, erano stati in grado di lisciare. Per poter primeggiare, le restava una sola cosa fa fare: eliminare la sua rivale!
Fu così che chiamò un dietologo, il peggiore della sua specie, e gli ordinò di eliminare Ciccianeve sottoponendola ad una dieta, la più drastica e sbilanciata possibile, affinché potesse raggrinzirsi come una prugna californiana essiccata dal micidiale effetto lassativo.
Appena Ciccianeve scorse il dietologo, temendo per la sua sorte fuggì dal castello. Nella corsa scoordinata e sgraziata,  cadde presto svenuta nel bosco. A sera, un gruppo di nani salutisti che gestiva un servizio di autogru, si accorse del suo corpo e, impietositi, la trainarono fino alla loro casetta.  Qui, si presero cura di lei e, quando si riprese…
“Ciao Ciccianeve, ben svegliata. Visto che ti abbiamo soccorso, dovrai esserci riconoscente, pertanto pulirai, stirerai, cucinerai, spolvererai per noi. E quando ti avanzerà del tempo, verrai a lavorare anche nella nostra ditta che sei grande e forte e sei proprio adatta a fare da rimorchiatore. Se accetterai, resterai con noi e abbraccerai la nostra filosofia salutista rinunciando a tutto il cibo spazzatura che esiste al mondo”
Ciccianeve, riconoscentissima, rispose: “Che culo, eh! Non è che potreste riportarmi dove mi avete trovato e lasciarmi morire lì?”
Ma ormai i nani erano decisi a tenersela e quindi lei dovette rassegnarsi.
Nel frattempo Reginacattiva, sapendo che il dietologo aveva fallito, scoperto dal fido specchio dove si trovava Ciccianeve, decise di agire in prima persona.
Si struccò ben benino, si tolse le extension e si decolorò i capelli…
“Toc toc”
Mentre Ciccianeve era intenta a pulire la casa dei nani, sentì bussare alla porta, aprì e si trovò di fronte una vecchia babbiona…
Reginacattiva si dirige furiosa
verso la casa dei nani
“Ciao vecchia babbiona, cosa fai qui nel bosco?”
“Ciao Ciccianeve, vedo che i nani ti hanno insegnato l’arte del complimento…  Sono venuta a regalarti una mela, non vuoi mangiarla?”
“Una mela??? Vivo con dei nani salutisti e tu mi offri una mela???”
“Capisco… aspetta un secondo”
Reginacattiva, nelle vesti della vecchia babbiona, si frugò nelle tasche e…
“E un cioccolatino ti andreb…
Non terminò di parlare che Ciccianeve stava già masticando…il veleno di cui era pregno il dolcetto agì immediatamente e la nostra eroina cadde a terra, morta.
Reginacattiva se ne andò trionfante mentre spettò ai nani la triste scoperta.
“Che peccato” si dissero “proprio ora che avevamo trovato qualcuno che ci sistemasse casa”
Dopo un momento di cordoglio, la trainarono nel bosco e la lasciarono lì.
Durante la notte, passò di lì un giovane scienziato, vide il corpo inerme di Ciccianeve e si avvicinò incuriosito.
“oh, poverina, chissà da quando tempo sei morta, hai un colorito penoso…”
“A dir la verità, è il colorito naturale…sono Ciccianeve e non sono morta. Il quantitativo del veleno che mi hanno somministrato era troppo esiguo per il mio corpo. Sto solo fingendo per poter scappare dalle grinfie di perfidi nani salutisti e schiavizzatori…”
“Oh, Ciccianeve, se vuoi posso salvarti io, ti posso portare al mio laboratorio dove potrai pulire, stirare, cucinare e spolverare per me!”
“Sono proprio una ragazza fortunata… “
“… saprò come ricompensarti!”
“Con tutto il tuo amore?”
“Ho inventato una pozione magica che inverte le calorie: più mangerai, più dimagrirai. Vuoi testarla?”
“…sento già d’amarti!”

Ciccianeve dopo la cura
E fu così che vissero felici e contenti. La sperimentazione funzionò: Ciccianeve dimagrì, lo scienziato si arricchì. I nani aprirono un centro di riabilitazione alimentare mentre Reginacattiva, incontrando struccata la DeFilippi, trovò successo in tv come sostituta di AngelaFavolosaCubista. Il re e il dietologo iniziarono una relazione che ancora oggi li rende felici.

domenica 9 febbraio 2014

Pulizie di PrimaVera

Oggi ho aperto l’armadio.
Di solito - mi confesso senza pudore, lo sapete - pigra e disordinata fin nel DNA che immagino come una serie di pallette colorate poste in maniera disordinata e caotica su due nastri virtuali, tengo quei 4 vestiti che mi entrano su una sedia in camera.

L’armadio è per me solo un grande contenitore pieno di cose comprate sulla fiducia che “forse, un giorno” mi entreranno e indosserò. Non si dica mai che non sono una tipa speranzosa.
L’armadio è in camera da letto. Ogni giorno ci incrociamo, ci scambiamo un saluto frettoloso con un cenno del capo (per la precisione lui sbatte leggermente un’anta) e poi ognuno alla sua giornata. Io dietro le scartoffie del lavoro e lui, boh, passerà il tempo a contare gli acari…
Stamane, non so cosa mi fosse preso, mi sono fermata a guardarlo.
Alto e longilineo, si imponeva sulla stanza. Con gli occhi di specchio splendente rifletteva una forma che, asseriva, apparteneva a me.
Guardavo quell’immagine e non mi riconoscevo: i capelli arrufati da “è domenica e non mi va nemmeno di pettinarmi”, il pigiamone in pile sformato su un corpo ancor più sgualcito del tipo “è domenica e mi vesto un po’ alla membro di segugio”, le ciabattone e i calzettoni a righe del tipo “voglio sedurti!”.
“Specchio! Specchio delle mie brame, quand’è che sono diventata la nonna del reame???”
L’armadio ha sorriso beffardo sotto baffi di polvere e mi ha detto: “Vada per l’aspetto discutibile ma non venirmi a dire che ti aspetti davvero che lo specchio ti risponda!”
“Tu mi rispondi! Perché lo specchio non dovrebbe?”
“Io sono una voce nella tua testa e c’è un bel po’ di confusione qua dentro, sarà il caso di fare un po’ di ordine?”
E sia!
Ho aperto l’armadio che era più semplice che aprirmi la testa. Ho buttato all’aria tutto quello che c’era!
Miracolo dei miracoli ho trovato degli abiti che riuscivo ad indossare!
In altri entravo insacchettata come una mortadellona ma … ci entravo!
La cosa più bella ed emozionante è stato riempire una bustona di abiti che … mi andavano troppo grandi!
Ho pensato a quanto tempo ho tenuto quelle ante chiuse mentre il mio corpo lentissimamente mutava e si riduceva, di millimetro in millimetro, di grammo in grammo, fino ad entrare in abiti che la mia testa aveva destinato al cassetto del “chissà, forse un giorno…”
Quante cose abbiamo destinato a quel cassetto? Non parlo solo di vestiti, mi riferisco ai sogni, alle asprirazioni, ai desideri che abbiamo sempre inteso irraggiungibili. Voglio aprire tutte le porte, tirare fuori i sogni impolverati, le aspirazioni ammuffite. Diamo aria ai desideri!

Nei cassetti, da oggi in poi, voglio tenere solo i mutandoni della nonna. I sogni voglio mettermeli negli occhi!
Immagine presa da qui: http://massimocavezzali.blogspot.it/2012/04/cavezzali-il-cuore-nel-cassetto.html
Dedicato ad Arianna :-)